Morte e odio

Ho sempre pensato che farsi saltare tra la folla fosse una cosa da vigliacchi schifosi.

Ma.

Se invece che in Europa fossi nata a Gaza, se invece che preoccuparsi della Befana il mio bambino si preoccupasse delle bombe, se invece che vederlo dormire pacioso lo vedessi straziato da una bomba a Gaza City, oggi lo so, non avrei alcuna remora a farmi saltare in aria in una piazza di Tev Aviv o di Gerusalemme.

Israele sta cucinando la più grossa mefitica torta di odio e morte della storia di questo secolo.

Le donne di Gaza lo maledicono e io mi unisco a loro in questo primitivo urlo.

Non c’è più comprensione, non c’è più politica, hanno scatenato l’odio e subiranno l’odio.

Le mie lacrime, da ora, appartengono solo a Gaza. 

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